VIAREGGIO. “Ho aspettato un paio di giorni per vedere se il consiglio d’indirizzo della Fondazione Carnevale battesse un colpo ma ho solo trovato la risposta di Paolo Chiocchetti, che fa parte del consiglio d’amministrazione e che dopo quattro anni non ha ancora imparato la differenza di ruoli tra i due consigli.” Torna, nuovamente, a scrivere Renzo Pieraccini, ex vicepresidente del consiglio d’indirizzo della Fondazione Carnevale, dopo l’intervento di qualche giorno fa in cui invitava i soggetti che gravitano attorno a Palazzo delle Muse a farsi da parte.

“Intanto, caro Chiocchetti, fino a che c’è stato il sottoscritto il Carnevale è stato fatto – bello o brutto è soggettivo -, mentre per il 2013 siamo ancora al palo. Ricordo poi al consigliere che se io fossi stato il ‘presidente ombra’ probabilmente il problema dei costumi dei figuranti oggi non sarebbe nell’occhio del ciclone.

“Proprio il sottoscritto, sia durante la contrattazione del bando 2010-2012, sia in momenti successivi – vedi commissione paritetica con l’Assocarristi per l’edizione 2012 -, ha più volte lanciato l’idea di svincolarla dal bando stesso considerando la questione al pari di una mera gara d’appalto.

“Mi spiego meglio: ogni carrista alla presentazione del bozzetto fornisce alla Fondazione anche il modello del vestito, o dei vestiti, dei figuranti. Ebbene, basterebbe che l’organizzazione facesse una gara d’appalto per la fornitura di tutti i vestiti, ognuno per il suo progetto, per trovare un referente unico.

“I vantaggi quali sarebbero?

1) Sicuramente un abbattimento sostanziale dei costi;
2) Un controllo maggiore nei confronti della ditta vincitrice con l’obbligo, già in fase di gara, per quest’ultima di fornire documenti tali da comprovarne l’affidabilità;
3) Il contatto diretto tra Fondazione e ditta fornitrice escluderebbe i carristi, se non per il progetto artistico, dalla contrattazione che oggi risulta frastagliata e non regolamentata;
4) L’utente finale (la maschera) godrebbe di una sostanziale riduzione dei costi, se non l’abbattimento totale di essi laddove la Fondazione si prendesse in carico il totale importo dei costi. Male che vada si potrebbe chiedere al figurante un contributo pari al cumulativo (28 euro).

“Purtroppo, in entrambi i tavoli di confronto il sottoscritto è stato invitato a farsi da parte, la prima volta in compagnia della dottoressa Antonella Fascetti (ex consigliere d’amministrazione della Fondazione, ndr), probabilmente perché venivano portate idee troppo ‘rivoluzionarie’.

“Il momento grave che sta vivendo il nostro Carnevale non è una novità assoluta per la nostra manifestazione, ma nelle altre occasioni ci sono stati personaggi di spessore quali Sargentini, Gemignani, Barsacchi e Baldi che hanno saputo rinnovare e proseguire la nostra importante tradizione. Oggi c’è il Chiocchetti: auguri!”

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